Francesca Donà

Avvocato e dottoressa di ricerca.
Moglie di Mattia e mamma di Dorotea.

Da sempre legata alla mia terra, perché credo che per cambiare le cose bisogna partire dal quotidiano.
Sono nata e cresciuta a Chioggia, una città che amo e che mi ha insegnato il valore del lavoro, della comunità e dell’impegno civico.

Provengo da una famiglia normale: mamma impiegata, papà commerciante e un fratello che oggi vive a Milano e si occupa di private equity.
Da loro ho imparato una lezione semplice ma fondamentale: il futuro si costruisce con dedizione, rispetto e impegno.

La famiglia è il mio punto fermo.
L’arrivo di Dorotea mi ricorda ogni giorno quanto sia importante costruire un Paese in cui crescere bene — un luogo dove il lavoro non manchi, dove i giovani possano restare e dove le famiglie siano davvero sostenute.

Sono un’entusiasta di natura: mi butto a capofitto nei progetti in cui credo e chi mi conosce dice che sono sempre in movimento.
Amo la pallavolo e il teatro, passioni che mi accompagnano da sempre.

Dal 2021 sono Consigliera comunale a Chioggia, dove guido il gruppo civico Chioggia Protagonista.

Ho deciso di mettermi in gioco per dare voce a chi spesso non viene ascoltato:

  • alle persone che ogni giorno fanno vivere la città,
  • ai giovani che vogliono restare,
  • alle famiglie che chiedono servizi,
  • alle imprese e associazioni che tengono in piedi il tessuto sociale.

La politica, per me, non è un mestiere.
È un atto di responsabilità verso la comunità in cui vivo, lavoro e cresco mia figlia.

Credo nella partecipazione, nella trasparenza e nella competenza.
Credo che la buona politica non si faccia nei palazzi, ma nelle piazze, nelle scuole e nelle strade, ascoltando davvero le persone, raccogliendo idee e costruendo soluzioni reali e condivise.

Voglio un Veneto che non si accontenta, che guarda al futuro con coraggio e concretezza.
Una regione che investe sui giovani e sull’impresa, che valorizzi sanità, sociale, cultura e ambiente, che crei lavoro e opportunità di crescita senza perdere la propria identità.

Voglio un Veneto che sia un punto di riferimento, non un ente astratto, capace di innovare nel rispetto della propria storia.
Un Veneto dove le donne possano contare, dove la politica torni ad essere servizio, e dove la parola bene comune torni a significare davvero qualcosa.

Il mio percorso accademico, professionale e umano, mi ha insegnato che il cambiamento è possibile, ma solo se nasce dall’ascolto, dalla serietà e dal rispetto per le persone.
Perché la vera innovazione non sta nelle parole, ma nei comportamenti.

Il Veneto merita di essere protagonista. Sempre.